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Anche in Corsica le volpi non perdono il vizio

Al Senato francese gli eletti còrsi di centrodestra e comunisti votano contro la Collettività unica di Corsica.

Come abbiamo già visto in un articolo del 30 novembre 2016 l’Assemblea còrsa ha recentemente approvato la creazione della Collettività unica di Corsica, un ente amministrativo unico che supera l’attuale divisione in tre realtà burocratiche territoriali.

Questo storico obiettivo dell’indipendentismo, teso ad annullare le divisioni amministrative dettate dallo Stato francese, ha ricevuto l’appoggio anche delle forze politiche che non fanno riferimento alla nazione còrsa.

Tuttavia poche ore fa nell’aula del Senato francese si è verificata una serie di voltafaccia collocabili a metà strada tra la sorpresa e la conferma di storiche ambiguità politiche della classe politica di centro destra unionista che per decenni ha gestito il potere in Corsica.

La votazione sulle decisioni dell’Assemblea còrsa in tema di Collettività unica ha dato esito negativo con 162 voti contrari e 143 a favore. I senatori della destra e i comunisti eletti in Corsica hanno votato contro mentre i centristi còrsi hanno dato il colpo di grazia con la loro massiccia assenza.

Lo stesso ministro francese della Pianificazione Territoriale, della Ruralità e delle Collettività Territoriali, Jean Michel Baylet, aveva auspicato pubblicamente prima della votazione che i senatori continuassero ad essere giudiziosi. Dopo la votazione il ministro ha definito il risultato come “incredibile, un colpo basso per la Corsica che annulla una decisione dell’Assemblea còrsa appoggiata da tutti i gruppi eccetto i comunisti”. “Abbiamo assistito al balletto dell’ipocrisia”, chiosa il Ministro che si dice comunque impegnato a far rispettare la volontà dell’Assemblea còrsa.

Sono in vista altre votazioni e altri momenti istituzionali in cui gli eletti còrsi dovranno assumersi le proprie responsabilità. Se il centrodestra còrso deciderà di continuare sulla strada del doppiogiochismo sarà sempre più stretto tra le scelte finora lineari del centrosinistra e il competente dinamismo dell’unità nazionale al governo. Le carte sono scoperte.

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