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Isole Faroe, referendum 25 aprile 2018: nuova Costituzione che riconosce la nazione e il diritto all’autodeterminazione

Le Isole Faroe si trovano tra la Scozia, l’Islanda e la Norvegia, sono popolate da 50mila persone (e 70mila pecore*), godono di ampia autonomia rispetto al Regno di Danimarca e hanno vasti poteri sul loro territorio nazionale. L’unica Lingua ufficiale nell’arcipelago è il feringio. A differenza dello Stato che attualmente le amministra, non fanno parte dell’Unione Europea, vantano alcune ambasciate internazionali e hanno diritto di siglare accordi con Stati.

La capitale delle Isole Faroe, Tórshavn. In primo piano sugli scogli la sede del governo locale

La Danimarca, sostituitasi alla Norvegia, ha il controllo sull’arcipelago dal 1814 e tuttora ha il potere esclusivo su difesa, applicazione della legge, moneta e affari esteri. Nonostante le Faroe non facciano parte dell’UE hanno sottoscritto un accordo di libero scambio e di pesca con l’Europa che ha portato a forti contrasti con Bruxelles sulla questione delle quote di pescato e sull’asimmetricità dei rapporti. Il settore della pesca e dell’acquacoltura rappresenta il 95% delle esportazioni e i faroesi, orgogliosi fornitori di “materia prima”, vorrebbero lavorare i loro prodotti in loco prima di venderli agli europei. Una questione economica e di posti di lavoro.

Aksel V. Johannesen, primo ministro delle Isole Faroe

Il Primo Ministro delle Isole Faroe, Aksel V. Johannesen è un sindacalista che guida un governo di coalizione che comprende partiti di destra e sinistra, indipendentisti e unionisti, formato dal suo Partito Socialdemocratico unionista Javnaðarflokkurin, gli indipendentisti di sinistra di Repubblica Tjóðveldi e il Partito Progressista indipendentista Framsókn. Johannesen ha annunciato vari mesi fa che il referendum sulla costituzione faroese si terrà il 25 aprile 2018: “Il Governo ha l’obiettivo di assicurare il più forte supporto possibile alla nuova costituzione faroese, sia nel Parlamento che tra il popolo”. Una simbologia importante la corrispondenza della data del referendum con il giorno della Bandiera nazionale faroese.

La Costituzione definirà la nostra identità come nazione e i nostri diritti e doveri fondamentali come popolo, compreso il nostro diritto all’autodeterminazione. Sarà anche un salvagente contro l’abuso di potere. E questo si noterà chiaramente nella clausola che prevede che il popolo delle Faroe deve essere consultato con un referendum sulle questioni legate alla maggiore indipendenza o alla maggiore integrazione con la Danimarca. La stessa dinamica vigerà anche nel caso di decisioni sull’appartenenza ad organizzazioni sovranazionali come l’UE.
La costituzione faroese sposterà il potere decisionale definitivo su questioni fondamentali dal Parlamento al popolo. Questa sarà una grande vittoria per il popolo faroese e per la democrazia nelle Isole Faroe”.

 

infografica isole faroe franciscu pala

 

Il nuovo testo costituzionale è stato concordato dal governo faroese con l’opposizione dopo mesi di trattative tra indipendentisti e unionisti non disposti ad accettare una nuova costituzione con un preambolo favorevole all’indipendenza. Esponenti unionisti conservatori del partito di opposizione Union hanno confermato la loro fedeltà all’attuale costituzione, cioè quella del regno danese, e hanno affermato che a loro giudizio non è necessario promulgarne una nuova.

Il governo danese ha manifestato la sua insofferenza per questo progetto ed esponenti governativi hanno affermato che se le Faroe vogliono l’indipendenza devono dirlo chiaramente in modo che possa svilupparsi un negoziato in merito.

Già nel 1946 le Isole Faroe si sono pronunciate a favore dell’indipendenza in un referendum vinto per pochi voti. Il risultato del referendum venne contestato e annullato dal re danese e le successive elezioni locali videro la vittoria dei partiti unionisti. Nel 1948 la Danimarca concesse l’autonomia all’arcipelago. Ma l’autogoverno dell’arcipelano non ha origini così recenti. Il Parlamento locale infatti, denominato Løgting cioè “Assemblea legislativa” ha circa mille anni di storia ed è uno dei parlamenti più antichi al mondo.

 

L’edificio del Parlamento faroese, il Løgtingið
Google Sheep View

*Nel corso del 2016 una dipendente dell’ufficio del turismo faroese ha lanciato la campagna “we want Google Street View” per chiedere all’azienda statunitense di coprire con le sue fotocamere il territorio dell’arcipelago. Dopo qualche mese di iniziative in rete, costruendo un’intelligente comunicazione sull’utilizzo delle pecore come mezzo per raggiungere le zone più remote delle Faroe, la campagna ha ottenuto il suo scopo: Google è arrivata con le sue fotocamere a 360°.

 

 

FONTI: Governo faroese, Parlamento faroese, Visit Faroe Islands, Politico, Vilaweb, The Local, IceNews, EuObserver
Foto di testata: Arne List

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