Posted on

La Brexit rende ragionevole una Scozia indipendente

Antica raffigurazione della Union Jack, quando la bandiera scozzese sovrastava quella dell'Inghilterra

Financial Times

3 maggio 2019
Philip Stephens

 

A causa dei capricci del partito Tory agli scozzesi è stato chiesto di rinunciare alla loro identità europea

Quando la Scozia aveva votato per mantenere la sua unione con l’Inghilterrra l’argomento era che la separazione avrebbe indebolito entrambe le nazioni, sia la Scozia sia l’Inghilterra.
Cinque anni dopo Nicola Sturgeon, Prima Ministra scozzese, dice che la Brexit ha rotto quel patto, quell’equilibrio. La leader dello Scottish National Party si sta preparando per un possibile secondo referendum entro metà 2021. Potrebbe essere un po’ impaziente ma ha ragione, essenzialmente.

 

Lasciare l’Unione Europea significa smontare la ragione, il posto della Scozia nel Regno Unito.
Il voto nel referendum sulla secessione nel settembre 2014 aveva visto prevalere i No alla separazione con il 55% mentre il 45% aveva votato per l’indipendenza. La decisione era stata chiara ma sufficientemente incerta per rappresentare anche un avvertimento: non è un impegno irrevocabile con lo status quo. Il messaggio non detto era che il Regno Unito, l’unione tra Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord non poteva essere data per scontata.
Per un millesimo di secondo l’allora premier David Cameron sembrò comprendere le ragioni del risultato di quel voto promettendo di devolvere poteri da Westminster al parlamento di Edimburgo ma la promessa fu rapidamente dimenticata.
Cameron convocò il referendum sulla Brexit senza consultare il governo scozzese. Il risultato è stata la Brexit e a pagare sono gli scozzesi che tra l’altro hanno votato al 62% per restare nell’UE. La brexit è un progetto inglese. Theresa May è stata indifferente tanto quanto il suo predecessore Cameron agli interessi legittimi della Scozia a determinare quale tipo di Brexit fare.

Al parlamento di Edimburgo come alle Assemblee del Galles e dell’Irlanda del Nord è stata negata voce in capitolo nei negoziati con i 27.

L’economia scozzese ha bisogno di lavoratori migranti ma May ha decretato la fine della libera circolazione del lavoratori come linea rossa. La Scozia vuole frontiere aperte mentre gli inglesi vogliono chiuderle. Insomma, nel post Brexit la Scozia non avrà altre opzioni che scegliere: restare in Inghilterra significherà automaticamente allontanarsi dall’Europa. Lasciare l’Unione Europea accentuerà l’asimmetria della relazione con l’Inghilterra. Preservare una relazione forte con il resto d’Europa significherà uscire dal Regno Unito. Per i capricci del partito Tory inglese agli scozzesi è stato chiesto di rinunciare alla loro identità: non possono più essere al contempo scozzesi, britannici ed europei.

Fonte: Financial Times, Radio Radicale. Traduzione in Italiano di David Carretta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.