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Referendum Catalogna – Notizie del 20-09-2017 (!!!)

20-09-2017   TREDICI ARRESTI TRA LE ALTE CARICHE ISTITUZIONALI CATALANE. PERQUISIZIONI IN CORSO IN TRE DIPARTIMENTI DEL GOVERNO CATALANO. MIGLIAIA DI PERSONE IN PIAZZA


VIDEOMANIFESTAZIONE AGRAMUNT (LLEIDA) / CASSOLADA E MANIFESTAZIONE DI BARCELLONA


Agenti della Guardia Civil si sono presentati all’alba nel dipartimento di economia del governo catalano per perquisirlo. Sono entrati anche in altri 4 enti e imprese e nella sede dell’Agenzia Tributaria. Tredici arresti tra le alte cariche istituzionali catalane.

La popolazione accerchia i mezzi della Guardia Civil

Il vicepresidente Junqueras ha dichiarato che gli agenti si stanno intromettendo nel lavoro del dipartimento, e questo colpisce tutti i catalani senza distinzioni. “Stiamo vivendo un attacco ai diritti civili di tutti i cittadini”. La consigliere agli Affari Sociali ha confermato tutto: “Siamo in una situazione vergognosa.

Le associazioni sovraniste hanno fatto un appello alla popolazione per concentrarsi in modo pacifico davanti ai dipartimenti presi di mira dalla Guardia Civil. “E’ arrivato il momento, resistiamo pacificamente”, ha affermato Jordi Sanchez, presidente dell’ANC.

Manifestanti in piazza a Barcellona

Il portavoce del governo catalano Turull ha chiesto calma e serenità nella risposta allo stato di polizia nel quale si è convertito lo Stato spagnolo.

Anche la CUP si unisce all’appello alla mobilitazione pacifica, alla resistenza civile. Accerchiata la sede CUP di Barcellona. Secondo Ana Gabriel la polizia sta aspettando l’ordine del giudice per irrompere. “Il materiale presente nella sede è pubblico, non troveranno nient’altro che materiale della campagna per il Sì. Stiamo presenti in forze, non cadremo in provocazioni e faremo resistenza pacifica”.

La Guardia Civil ha tagliato wifi e internet al “ministero” dell’economia catalano che ora è senza telefono e senza connessione. Dopo qualche minuto la connessione è tornata.

Più di duemila persone accompagnano i sindaci di Girona e di Palafrugell presso la magistratura dove sono stati convocati per  la loro adesione al referendum.

Catalunya Radio afferma che fonti del PP di Madrid dicono che oggi verrà dato il colpo finale al referendum.

La piattaforma ‘A Madrid per il diritto a decidere’ convoca una concentrazione pressola Puerta del Sol oggi alle 19.30.

La Guardia Civil ha arrestato una lavoratrice della vicepresidenza catalana nel momento in cui accompagnava i suoi figli a scuola, sostiene TV3.

Lavoratori del “ministero” dell’economia catalano gettano acqua dai balconi per dare sollievo ai manifestanti in strada.

La seconda grande nave che trasporta poliziotti spagnoli ha attraccato nel porto di Barcellona. Dopola nave Rhapsody è arrivata anche la nave Azzura di Grandi Navi Veloci/SNAV.

Si  è venuto a sapere che l’operazione della Guardia Civile di oggi contro la Generalitat de Catalunya si chiama “Anubis”, come il dio della morte nella mitologia dell’antico Egitto

Siamo quasi alle ore 23 del 20 settembre 2017. Le manifestazioni continuano a riempire le vie delle città e dei paesi catalani.

Arriva l’acqua per i manifestanti a Barcellona [Foto Simone Maulu]

DICHIARAZIONI

Presidente Puigdemont: “Lo stato di diritto è stato violato, lo Stato spagnolo ha di fatto sospeso il governo catalano. Le perquisizioni, le detenzioni, l’intimidazione ai mezzi di comunicazione, il blocco dei conti della Generalitat… è una situazione inaccettabile in democrazia. Condanniamo il comportamento illegittimo, totalitario e antidemocratico dello Stato spagnolo che oltrepassato la linea rossa che lo separava dai regimi totalitari e si è trasformato in una vergogna democratica.
I cittadini sono convocati a votare, dobbiamo difendere la democrazia. Difenderemo il diritto dei cittadini di decidere liberamente il loro futuro, è questo l’incarico che abbiamo ricevuto da loro e dal Parlamento”.
“Il primo ottobre usciremo di casa portandoci una scheda elettorale e la useremo. Il Governo prenderà sempre decisioni in base al mandato elettorale.
“Quel che stiamo vivendo in Catalogna non si è mai visto in nessuno Stato dell’UE”.
“Non accetteremo un ritorno ad epoche passate e non permetteremo a nessuno di decidere il nostro futuro”.

Joan Tardà (ERC) si rivolge ai manifestanti: “vogliono che ci sia violenza, ma non ci sarà”. Il deputato di ERC al congresso spagnolo ha preso parte alle mobilitazioni di questa mattina e ha chiesto di manifestare con fermezza ed evitando la violenza. “Vogliono farci deragliare. La nostra fermezza sarà pacifica e nonviolenta. Vinceremo perché siamo democratici”.

Il segretario catalano del sindacato CCOO “Difendere i diritti di partecipazione è un dovere di tutti i cittadini, al di là della posizione sul referendum”.

Pablo Iglesias, leader spagnolo di Podemos “Chi pensa che la magistratura e le forze dell’ordine siano la risposta alla gente che si mobilita non capisce la democrazia”.

Julian Assange avverte che la Spagna potrebbe bloccare del tutto internet per impedire il referendum e consiglia di installare particolari applicazioni per ovviare al problema.

Il Collegio degli Avvocati di Barcellona condanna la “violazione” del Diritto di Difesa nelle perquisizioni e nei sequestri indiscriminati anche negli studi degli avvocati e in domicili privati.

Aznar chiede mano dura: “non si può trattare con i golpisti e i secessionisti”. L’ex presidente José Maria Aznar dice che “qualsiasi referendum è illegale, la transizione democratica spagnola ha a suo tempo incorporato tutte le sensibilità con un processo basato sulla sovranità degli spagnoli e in continuità storica della nazione spagnola: loro, i secessionisti, hanno distrutto questo. Il destino del popolo spagnolo lo deciderà il popolo spagnolo.

Ada Colau, sindaca di Barcellona: “Il Comune sta con il governo catalano. La situazione è così grave che è necessario mobilitarsi. Apprezziamo il tono pacifico delle mobilitazioni. Rajoy corregga le sue azioni, si è sempre in tempo a correggere, fermi questa giudizializzazione della politica. Se Rajoy continuerà in questa strategia autoritaria troverà il popolo catalano più unito che mai. Difendiamo le istituzioni democratiche catalane, il governo spagnolo deve restituire l’autogoverno alle istituzioni catalane. E’ ora che tutto il catalanismo si unisca. Il sistema di Rajoy qui in Catalogna non funziona”.

Rettore dell’Università di Girona: “Invitiamo tutta la comunità universitaria a difendere in modo pacifico i diritti democratici che sono in pericolo in questi giorni”. Tutti gli 8 rettori delle università catalane sottoscrivono un manifesto comune per condannare le azioni dei corpi di polizia spagnoli.

Otegi: “Il PNV non può continuare ancora un attimo a sostenere il governo del PP, altrimenti sarà complice”. Gli indipendentisti baschi di EH Bildu constatano che lo Stato spagnolo ha “ucciso l’autonomia”. Alla luce dell’accelerazione della repressione dello stato in Catalogna EH Bildu ha convocato una conferenza stampa urgente alla presenza di tutti i rappresentanti dei partiti e dei movimenti che compongono la coalizione guidata da Otegi. Il coordinatore generale individua un prima e un dopo rispetto a questi avvenimenti “storici”. Pensa che “non c’è margine per sperare in una evoluzione democratica dello Stato. Lo Stato delle Autonomie è morto, lo hanno ucciso loro stessi”. L’unica opzione percorribile è la bilateralità, da pari a pari, non in termini di autonomia.
“Nessun altro sistema bilaterale garantisce il rispetto”, aggiunge Otegi, “e il PNV non può continuare ancora un minuto a sostenere il governo spagnolo o sarà complice di quel che succede in Catalogna. Chiediamo che agisca urgentemente”.

Il BNG, Bloque Nacionalista Galego, convoca 7 manifestazioni in supporto alla Catalogna. “Contro la repressione scatenata dal governo spagnolo contro il referendum di autodeterminazione catalano. Rifiutiamo completamente la repressione, si tratta di un colpo di stato contro il governo catalano e le istituzioni proprie della Catalogna”.

Forcadell, presidente del parlamento catalano alla presenza degli ex presidenti del parlamento Nùria de Gispert, Ernest Benach e Joan Rigol: “Oggi è stata attaccata la dignità del popolo catalano. Condanniamo le azioni ordinate dallo stato. Contro le perquisizioni: garofani e schede elettorali. Contro le minacce: sorrisi. Difenderemo le nostre istituzioni e risponderemo pacificamente, uniti nella diversità. Dobbiamo riempire i seggi sia per votare Sì o No ma sopratutto per dignità. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare al referendum. Qualunque sarà il risultato del referendum la Catalogna avrà vinto.

Ibarretxe, ex presidente basco: “Forza e calma! Il Governo spagnolo sta facendo un grande sforzo per far crescere la partecipazione al referendum. Celebratelo e votate!”

Il festival “Primavera Sound” esprime il suo supporto alle istituzioni e descrive gli arresti e le perquisizioni come aggressioni ai diritti civili. “Auspichiamo l’espressione civica di tutti coloro che si sentono aggrediti, e oggi lo siamo tutti”.

Il sindacato basco ELA chiede al PNV di rompere con il PP a causa della repressione in Catalogna.
Il maggior sindacato basco afferma che continuare a sostenere il PP sarebbe una vergogna per i baschi. Gli attacchi alla Catalogna sono illegittimi”.

La presidente della comunità autonoma delle Isole Baleari Francina Armengol, esponente del PSIB/PSOE sostiene che il governo Rajoy ha superato i limiti.
“Per la vicinanza culturale e storica che abbiamo sono molto preoccupata per quello che sta succedendo in Catalogna in questi giorni e già da tempo. C’è necessità di dialogo, non solo con il governo ma con tutta la società. Quello che è successo stamattina, con l’arresto di cariche istituzionali e lavoratori pubblici oltrepassa una linea rossa che crea maggiore divisione sociale. Occorre che la società catalana sia ascoltata e io, dal mio ruolo istituzionale, lo so bene e capisco il problema. Non esistono soluzioni giudiziarie” per questo problema.

Lo Sinn Féin condanna le intromissioni del governo spagnolo in Catalogna.

La squadra di calcio Girona FC si pone “a fianco della volontà dei cittadini di questo paese”. “Rispetto alla situazione di conflitto politico che si è prodotta in queste ultime ore in Catalogna vogliamo metterci al fianco della volontà dei cittadini di questo paese che ha dimostrato numerose volte la sua intenzione di esprimere la sua libertà democratica esercitando il diritto a decidere.
D’altro lato, e come non potremmo farlo, condanniamo qualsiasi azione che violi questa libertà d’espressione con misure repressive.
Giustamente la libertà di opinione, di espressione e di voto è ciò che definisce qualsiasi democrazia”.

Rajoy: Lo Stato ha gli strumenti per impedire che si violino le norme basilari. Dobbiamo riconoscere il lavoro dei corpi di polizia e giudiziari. Le leggi sono lo strumenti dei quali ci siamo dotati per vivere in libertà. Violare le leggi è un attacco alla convivenza. Disobbedire alle leggi è un atto totalitario. Votare è sinonimo di democrazia solo quando lo si fa in accordo alle leggi. Quello che ora è in gioco è lo stesso fondamento della democrazia. La nostra risposta sarà sempre ferma, proporzionale e rigorosa. Ringrazio per la collaborazione le forze politiche che sanno che questo è il momento di proteggere la nazione. Il governo spagnolo veglierà affinché nessun catalano risulti danneggiato da questa situazione. Chiedo al governo catalano che termini le sue azioni illegali. Questo referendum non si può celebrare, è una chimera impossibile. Sono sempre stato disposto a dialogare e ascoltare nel rispetto della Generalitat. Il governo catalano deve consentire alla gente di voltare pagina e la smettano di creare altri problemi ai catalani. Non è giusto che per l’errore di pochi debbano patire gli altri cittadini catalani e spagnoli.

Presidente della Regione Autonoma Sardegna Francesco Pìgliaru: “Quando la forza vince sul dialogo non è mai la strada giusta. Per questo abbiamo espresso direttamente il nostro sostegno alla Generalitat e per questo la Sardegna è vicina al popolo catalano e alle sue istituzioni. Le notizie che arrivano sono preoccupanti, si respira un clima di messa in pericolo delle libertà democratiche. Esistono strumenti istituzionali e organi costituzionali che gli Stati possono utilizzare per far valere le proprie funzioni e competenze. Agire con la forza, negare il diritto dei cittadini di esprimere le proprie opinioni politiche e di proporre riforme sull’autodeterminazione, è sempre una lesione grave dei valori e dei principi su cui si fondano le democrazie moderne”.

Ore 23:30. Jordi Cuixart, presidente di Omnium Cultural: “Oggi l’abbiamo fatto ancora, abbiamo vinto. Oggi qualcuno andrà a dormire arrabbiato perché volevano la violenza e non c’è stata. Abbiamo dimostrato una volta ancora che abbiamo una capacità di mobilitazione incredibile. Questo non si può fermare, non lo ferma nessuno. Oggi siamo tutti qui perché mancano 16 compagni che ancora sono detenuti. Libertà!


20-09-2017   VICEPRESIDENTE CATALANO JUNQUERAS: CONTRO GLI ARRESTI DI CARICHE POLITICHE “LA LOTTA ORA VA OLTRE LA REPUBBLICA CATALANA, BISOGNA DIFENDERE I DIRITTI CIVILI”.

Il vicepresidente catalano Oriol Junqueras

Vicepresidente catalano Junqueras: “Stanno facendo cose non che vediamo nelle democrazie occidentali da molti decenni”.

Il vicepresidente catalano Oriol Junqueras ha rilasciato dichiarazioni dopo che la Guardia Civil è entrata in vari “ministeri” catalani. “Siamo fuori da qualsiasi garanzia dei diritti civili, c’è un disprezzo totale per la volontà dei cittadini, questo va oltre la lotta per la repubblica catalana, sono in gioco i diritti civili”.

Junqueras è convinto che malgrado l’accelerazione dello Stato contro il referendum si potrà votare. “Possono sequestrare tutto quello che vogliono ma l’importante, in definitiva, è che la gente vada a votare”. “Vogliono pregiudicare il funzionamento dei servizi pubblici, noi dobbiamo rispondere con tranquillità”.


20-09-2017   ANCHE I SINDACATI NON INDIPENDENTISTI IPOTIZZANO SCIOPERO GENERALE PER DIFENDERE I DIRITTI CIVILI. ANCHE IL PARTITO DI ADA COLAU CHIAMA ALLA MOBILITAZIONE


La Guardia Civil irrompe in differenti assessorati della Generalitat catalana

di Maurìtziu Faedda

In questo momento la Guardia Civil spagnola è entrata negli uffici degli assessorati della finanza e degli affari esteri della generalidad de Catalunya, i due assessorati sono gestiti da Oriol Junqueras y Raul Romeva, la perquisizione si sta producendo con l’intenzione di cercare materiale per il referendum del 1 di ottobre, sembra che anche un terzo assessorato quello del lavoro e politiche sociali in questo momento sta subendo ulteriori controlli.
Oriol Junqueras ha saputo della notizia mentre rilasciava una intervista a Radio Catalunya e ha commentato che si tratta di un attacco gravissimo alle istituzioni catalane da parte dello Stato spagnolo e che dimostra che siamo arrivati ad una situazione di stato di polizia.
Il presidente della associazione nazionale catalana Jordi Sanchez ha fatto un appello ai cittadini catalani affinché accorrano di fronte agli assessorati per denunciare questo nuovo attacco e resistere pacificamente.


20-09-2017   LLUIS LLACH: “RESTARE UNITI, INFORMARSI E TRASMETTERE”

Secondo Lluis Llach, figura storica dell’indipendentismo e della cultura catalana, cantautore e deputato indipendentista, si potrà votare in tutta la Catalogna e se lo Stato impedirà le votazioni non mi tremeranno le gambe nel dichiarare l’indipendenza. I giorni che ci separano dal referendum saranno molto duri, dobbiamo rafforzare la nostra determinazione senza perdere le caratteristiche civiche e nonviolente del movimento indipendentista.

Lluis Llach durante la registrazione di un video indipendentista

“Avremo bisogno di molta mobilitazione della gente”. Lo Stato è in piena involuzione democratica e mantiene la mentalità e le pratiche del franchismo. “Sono neofranchisti”. Non è un problema del PP ma dello Stato spagnolo che “è marcio”. A dimostrazione di ciò c’è la posizione del PSOE in relazione alle violazioni dei diritti e delle libertà di questi giorni e all’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione in modo nascosto.

Secondo LLach c’è bisogno di molta attenzione e di comportamenti fermi nei confronti degli attacchi ai principi fondamentali della democrazia.

Le tre consegne di Llach:

Ascoltare fonti affidabili
Llach chiede ai cittadini che usino fonti affidabili per informarsi sull’attualità di questi giorni e sulle chiamate all’azione che potranno venire. Come fonti affidabili LLach cita i canali ufficiali delle reti sociali e i mezzi di comunicazione ufficiali del processo di autodeterminazione del governo e dei gruppi parlamentari che supportano i referendum. “Non crediate a tutto quello che leggete” sui mezzi di comunicazione che tentano di inibire l’esercizio della democrazia in Catalogna. “Non seguite appelli in rete o via Whatsapp se non avete la sicurezza che dietro ci siano le entità sovraniste”. Avverte inoltre che si sta facendo uso di dicerie maliziose per far cadere in fallo gli indipendentisti.

Restare connessi
Il deputato indipendentista ha chiesto che tutti restino connessi attraverso le reti dell’attivismo e della mobilitazione. Spiega che bisognerà mobilitarsi per difendere le urne, i diritti basilari, la libertà di stampa, di informazione di espressione, di riunione… LLach dice che ora più che mai c’è bisogno di mantenere una connessione costante con Omnium Cultural, con l’ANC e con tutte le entità referenziate. Secondo LLach la connessione e la mobilitazione saranno decisive nei prossimi giorni per ragioni politiche. Ma anche per addolcire gli effetti della paura nella popolazione meno coinvolta e più vulnerabile.

Trasmettere
Secondo Llach ora bisogna far arrivare alla gente gli argomenti e la determinazione alle persone meno attive e con meno informazione politica attorno a loro a livello familiare, lavorativo e di amicizie. Invita a farsi trasmettitori di un’atteggiamento positivo, luminoso e allegro. Secondo il deputato è necessario che nessuno resti in casa il primo d’ottobre perché “il voto, le schede e le urne saranno la sconfitta all’attacco alla democrazia di Rajoy e dello Stato spagnolo”. Per guadagnarci la libertà dobbiamo trasmettere ora in tutte le direzioni.

 



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