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Solidarietà alla Catalogna e ai prigionieri politici dalla Corsica

L’Assemblea di Corsica “condanna l’atteggiamento repressivo” dello Stato spagnolo.

Il parlamento còrso ha approvato una mozione di “appoggio e solidarietà con i leader catalani arrestati”. Lo ha annunciato il presidente Gilles Simeoni esprimendo la sua “condanna verso l’atteggiamento repressivo dello Stato spagnolo. Simeoni ha spiegato che dopo l’arresto di Carles Puigdemont l’Assemblea ha votato la mozione che ha chiaramente l’appoggio del governo. Nel testo della mozione si esprime “solennemente la disapprovazione per l’arresto dei responsabili politici della Generalitat a seguito del processo democratico di indipendenza”. Oltre alla “condanna” del ruolo della Spagna la mozione chiede anche ai politici europei di partecipare alla ricerca di una soluzione “politica e democratica alla crisi catalana che escluda l’uso della forza”.

Infine la mozione “ribadisce l’appoggio a qualsiasi cittadino catalano al quale siano state contestate opinioni o convincimenti politici sullo status della Catalogna”.

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La formazione indipendentista Corsica Libera, che esprime il Presidente del Parlamento còrso Jean-Guy Talamoni, ha comunicato la sua “indignazione rispetto alla nuova crescita del fascismo in Europa” in relazione all’arresto di Puigdemont in Germania.

Corsica Libera, componente indipendentista della coalizione di governo còrsa, vede nella collaborazione tra Spagna e Germania “una coalizione antidemocratica, una vicenda che ricorda i momenti più scuri della storia del nostro continente. Dopo il presidente Lluis Companys, arrestato dalla Gestapo nel 1940 su ordine di Franco, la storia si ripete con Rajoy come direttore d’orchestra”.

Companys, esiliato in Bretagna dopo l’invasione della Catalogna da parte delle truppe di Franco nel 1939, è stato consegnato dal regime di Vichy ai nazisti prima di essere estradato a Barcellona e fucilato. “Corsica Libera si schiera contro l’arresto di Puigdemont e di molte altre personalità catalane che non hanno fatto altro che applicare il programma con il quale sono stati democraticamente eletti. Sosteniamo senza esitazione tutti i popoli ai quali gli Stati europei negano il diritto fondamentale a disporre di loro stessi”.

 


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