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Bretagna, nuova onda per diritto a decidere e riunificazione territoriale

Il prossimo 29 settembre si terrà una manifestazione a Naoned/Nantes per affermare la volontà del popolo bretone a favore della riunificazione amministrativa della Bretagna e a favore del diritto a decidere. “Concretamente vogliamo che da Brest a Clisson gli abitanti di Bretagna possano scegliere il quadro istituzionale nel quale vivere, se vogliono o meno vivere in una Bretagna riunificata”, affermano gli organizzatori nel comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa.

La recente riforma territoriale del governo francese, che ha rivisto i confini dei dipartimenti e delle regioni, ha confermato la divisione del territorio bretone e non ha previsto deleghe di nuovi poteri. Questa frustrazione ha ispirato reazioni in campo culturale, sociale e politico che hanno riportato alla luce in modo eclatante la storica battaglia per la riunificazione del territorio nazionale bretone in un unico ente amministrativo.
L’iniziativa popolare ha attivato una campagna di comunicazione capillare con migliaia di manifesti e decine di migliaia di volantini. Anche i licei saranno coinvolti in un’operazione di comunicazione apposita. Tutte le iniziative, manifestazione compresa, tendono a condizionare e pressare la classe politica locale che da un lato “deve passare dalle parole ai fatti” e dall’altro ha confermato la sua compromissione con lo Stato e la sua incapacità a difendere gli interessi bretoni.

Ma questa nuova ondata di attivismo bretone ora non si limita alla battaglia per la riunificazione territoriale ma scommette sul lancio di una campagna per l’affermazione del diritto a decidere del popolo bretone. Un notevole passo avanti rispetto alla situazione di sostanziale stallo che si è vissuta negli ultimi venti anni.

Il manifesto dell’iniziativa. Fonte: 44=Breizh

Il comitato organizzatore è denominato “44=Breizh” per significare che il dipartimento di Nantes, identificata amministrativamente dal numero 44 e denominato Loira Altantica, fa a tutti gli effetti parte del territorio storico nazionale bretone e deve finalmente tornare ad esserlo anche a livello amministrativo.

“In tutta Europa, come in Catalogna o in Scozia e persino nei possedimenti francesi della Nuova Caledonia, – scrive il Comitato 44=Breizh – è il momento dei referendum, giacché spetta ai popoli decidere il proprio futuro. Noi pensiamo che sia giunto il momento per i bretoni, senza discriminazioni di origine, di essere consultati sull’estensione del proprio territorio e sulle competenze che il popolo bretone può esercitare per avere più sovranità locale e democrazia.

Inserire il diritto a decidere nell’agenda politica bretone è una grande sfida. A partire dal prossimo 29 settembre vogliamo conquistare e mettere in pratica il nostro diritto democratico all’autodeterminazione. Vogliamo prendere in mano il nostro destino e organizzare un referendum sull’unità amministrativa della Bretagna. Vogliamo che a questa consultazione democratica prenda parte tutta la società bretone e invitiamo tutti gli eletti locali a passare all’azione, con o senza l’accordo di Parigi.

Abbiamo il dovere morale di proporre ai giovani di Bretagna di essere protagonisti del loro futuro, specialmente in nel momento in cui il quadro continua ad evolvere verso la crescita dell’ultracentralismo della Costituzione francese del 1958 sulla quale una piccola parte della popolazione attuale si è potuta pronunciare.

Abbiamo l’opportunità di fare quadrato qui in Bretagna sulla base del diritto a decidere e per proporre un altro modello istituzionale, sociale, economico, linguistico e ambientale che garantisca a tutti l’accesso alla conoscenza, all’istruzione, ai trasporti, alla salute e alla cultura. Di fronte a un Stato che ragiona solo in termini di redditività, che trascura con disprezzo la popolazione e disprezza i più fragili tra noi, vogliamo prendere in mano la situazione e proporre una vera alternativa.

Immaginiamo questa manifestazione come un evento plurale e adatto alle famiglie, rappresentativo delle diversità esistenti in Bretagna e che difende una visione inclusiva dell’identità bretone. L’evento sarà seguito e controllato da un servizio d’ordine”.

Il comunicato di presentazione della manifestazione si chiude con un appello a tutte le forze e le associali culturali bretoni affinché facciano propria questa giornata per trasformarla in un successo e portare le questioni proposte all’ordine del giorno di tutta la Bretagna.

 


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