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Puigdemont, estradizione solo per malversazione di fondi, non per ribellione. Resta libero e può ricorrere

Il Tribunale territoriale del land tedesco dello Schleswig-Holstein ha deciso oggi di estradare in Spagna l’ex presidente catalano Carles Puigdemont per il presunto delitto di malversazione di fondi pubblici ma non per il presunto delitto di ribellione né di sedizione come chiedeva il giudice del Tribunale Supremo spagnolo Pablo Llarena.

Questo vuol dire che se Puigdemont verrà estradato in Spagna non potrà essere giudicato per altri delitti di cui lo accusava il magistrato del Tribunale Supremo. Il presidente esiliato continuerà ad essere libero in Germania mentre la Magistratura spagnola avrebbe voluto che tornasse in carcere. Puigdemont potrà presentare ricorso rispetto alla decisione della giustizia tedesca e, inoltre, l’estradizione sarà effettiva se sarà approvata anche dalla Magistratura federale tedesca.

Il tribunale del land sostiene che le accuse della Spagna a Puigdemont non coincidono con il reato tedesco di alto tradimento né con quello di turbativa dell’ordine pubblico perché conferma che non c’è mai stata violenza da parte catalana.

Il reato di malversazione di fondi pubblici comporta una pena massima di 5 anni di prigione e non di 30 come nel caso del reato di ribellione. Da ricordare che gli altri prigionieri politici catalani tuttora agli arresti da oltre nove mesi sono in carcerazione preventiva proprio perché accusati di ribellione.

 

Un giurista catalano, Joan Queralt, ha sintetizzato in questo modo la situazione attuale dell’estradizione di Puigdemont:

  1. Solo per malversazione di fondi pubblici
  2. Pena massima di 5 anni
  3. Possibilità di ricorso al Tribunale Costituzionale tedesco
  4. Resta in libertà
  5. Bassissimi effetti e distruzione delle accuse spagnole

 

Il presidente Puigdemont ha scritto sulle reti sociali: “Abbiamo sconfitto la principale menzogna sostenuta dallo Stato. La giustizia tedesca nega che il referendum del 1 ottobre sia stato una ribellione. Ogni minuto che i nostri compagni passano in prigione è un minuto di vergogna e ingiustizia. Lotteremo fino alla fine, e vinceremo!”.

 

REAZIONI
Il PP chiede che la Spagna abbandoni Schengen come rappresaglia per il caso Puigdmeont. Il capogruppo popolare nel Parlamento Europeo Esteban Gonzalez Pons ha chiesto al governo spagnolo del socialista Pedro Sanchez che venga chiarito se il sistema di ordini di cattura europei “servono a qualcosa o no. Oggi è un giorno molto triste per il processo di integrazione dell’Unione Europea perché si è dimostrato che l’ordine europeo di cattura non funziona e, in queste condizioni, il trattato di Schengen è un rischio per i paesi dell’Unione. Noi – aggiunge Gonzalez Pons – abbiamo aperto le frontiere convinti che gli altri Stati avrebbero avuto fiducia in noi e che se qualche delinquente fosse scappato ce lo avrebbero restituito. Se però i nostri soci non ce lo restituiscono dovremo ipotizzare di richiudere le frontiere. E’ grave che alcuni paesi del nord vogliano aprire le frontiere nel caso di migranti o rifugiati e poi le chiudano per i golpisti di paese del sud. Provo angoscia per il fatto che molti politici in Germania vogliano le frontiere contro chi fugge dalla povertà e non le vogliano per coloro i quali fuggono dall’accusa di golpismo”.

Il deputato di Ciudadanos Juan Carlos Girauta ha scritto: “Invece di progredire verso lo spazio giudiziario europeo stiamo tornando indietro verso lo spazio di impunità europeo. Il danno che hanno procurato i magistrati tedeschi va oltre la Spagna. Prima o poi bisognerà capire chi e perché ha voluto questa cosa da farabutti”.

Il presidente del consiglio spagnolo Pedro Sanchez afferma che “Questo governo rispetta tutte le decisioni giudiziarie ma i fatti accaduti in Catalogna devono essere giudicati dai tribunali spagnoli. La cosa più importante è che i nostri tribunali potranno giudicare i fatti accaduti in Catalogna”.

 

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