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Il parlamento francese approva la Collettività Unica di Corsica

A mezzanotte passata, in un emiciclo praticamente vuoto, l’Assemblea Nazionale francese ha finalmente ratificato il progetto di legge còrso per la creazione di un ente amministrativo unico per l’Isola. La votazione ha visto l’unanimità de gruppi parlamentari ad eccezione dei Repubblicani di Sarkozy e di un eletto centrista.

L’esecutivo còrso, presente in aula, ha mostrato soddisfazione, il presindente Simeoni ha affermato che si tratta di un grande passo per la Corsica.

Da parte sua il ministro della Pianificazione Territoriale francese Jean Michel Baylet ha rimarcato che “nonostante la repubblica francese sia unica e indivisibile, nel XXI secolo è giusto riconoscere le diversità”.

Date le caratteristiche di questa votazione, sia a livello di orario che di massiccio assenteismo, gli eletti còrsi nei partiti francesi – che recentemente avevano affossato questo passaggio parlamentare nonostante l’avessero sostenuto nell’Assemblea di Corsica – hanno potuto dissimulare le loro reali intenzioni, evitando di esporsi ulteriormente in doppiogiochismi imbarazzanti.

 

Riepilogo della questione

Come abbiamo già visto in altri post e in particolare in un articolo del 30 novembre 2016 [goo.gl/EeANnt] l’Assemblea còrsa ha approvato la creazione della Collettività unica di Corsica, un ente amministrativo unico che supera l’attuale divisione in tre realtà burocratiche territoriali.

Questo storico obiettivo dell’indipendentismo, teso ad annullare le divisioni amministrative dettate dallo Stato francese, ha ricevuto l’appoggio anche delle forze politiche che non fanno riferimento alla nazione còrsa.

Tuttavia qualche settimana fa nell’aula del Senato francese si è verificata una serie di voltafaccia collocabili a metà strada tra la sorpresa e la conferma di storiche ambiguità politiche della classe politica di centro destra unionista che per decenni ha gestito il potere in Corsica.

La votazione sulle decisioni dell’Assemblea còrsa in tema di Collettività unica di pochi giorni fa aveva dato esito negativo con 162 voti contrari e 143 a favore. I senatori della destra e i comunisti eletti in Corsica avevano votato contro mentre i centristi còrsi avevano dato il colpo di grazia con la loro massiccia assenza.

Lo stesso ministro francese della Pianificazione Territoriale, della Ruralità e delle Collettività Territoriali, Jean Michel Baylet, aveva auspicato pubblicamente prima della scorsa votazione che i senatori continuassero ad essere giudiziosi. Dopo la votazione il ministro aveva definito il risultato come “incredibile, un colpo basso per la Corsica che annulla una decisione dell’Assemblea còrsa appoggiata da tutti i gruppi eccetto i comunisti”. “Abbiamo assistito al balletto dell’ipocrisia”, aveva chiosato il Ministro che si era detto comunque impegnato a far rispettare la volontà dell’Assemblea còrsa.

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