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Referendum Catalogna – Notizie 16-09-2017

16-09-2017   IL GOVERNO SPAGNOLO STAREBBE INVIANDO IN CATALOGNA 13MILA MILITARI. COINVOLTO L’ANTITERRORISMO. ALLERTA 4

Secondo il giornale La Voz de Galicia il Governo spagnolo ha iniziato a muovere passi per impedire fisicamente il referendum catalano. In questi giorni molti sarebbero i movimento della Guàrdia Civil. La Segreteria di Stato avrebbe un piano che prevede di mobilitare in Catalogna tra i 10mila e i 13mila membri delle forze si sicurezza spagnole.

Alcuni di questi effettivi si potrebbero già mettere in marcia lunedì assieme ad una squadra di investigazione che cercherà le urne. Ma quel che attira l’attenzione sarebbe lo spiegamento di 140 funzionari provenienti da Madrid. 70 di questi lavoratori sono agenti dei servizi antiterroriamo della Polizia.

Questa squadra sarebbe incaricata di dare manforte alle indagini contro il referendum. Anche i militari antiterrorismo sono stati inviati in diversi punti della Catalogna, comprese le unità d’élite.

Il ministro dell’interno Juan Ignacio Zoido ha schierato in Catalogna le guardie antidisturbo provenienti da Lleo, Pontevedra, Siviglia, Valencia e Saragozza ma ha anche invitato a prepararsi i gruppi di lavoro anti terrorismo di Madrid, Ceuta e Melilla.


16-09-2017   JUNQUERAS: “RAJOY STA LIQUIDANDO LE LIBERTA’ FONDAMENTALI. VOTATE, NON SIATE COMPLICI”

Il vicepresidente catalano, Oriol Junqueras, ha dichiarato, nel corso di un evento del suo partito, Esquerra Republicana de Catalunya (ERC) che il governo di Rajoy si sta rendendo protagonista, con la scusa del referendum, di un tentativo di liquidare le libertà fondamentali. In questa situazione, sostiene Junqueras, coloro che voteranno No sono complici del Governo. “La migliore mozione di censura che si può fare contro il PP è andare a votare”.

Il vicepresidente catalano Oriol Junqueras

“Oggi assistiamo ad un rinnovarsi di minacce, perquisizioni ai mezzi di comunicazione, alle imprese private con la minaccia di presa del controllo delle finanze della Generalitat. E’ un modo nascosto per liquidare le istituzioni catalane e di applicare l’articolo 155 della Costituzione spagnola” senza attendere i passaggi istituzionali previsti.
In questo senso la sfida del referendum è quella di difendere il concetto stesso di democrazia, sostiene Junqueras, “perché il PP con la scusa del referendum sta vietando eventi pubblici, la libertà di espressione e il diritto di riunione”.
“Tutti i democratici dovrebbero sentirsi coinvolti di fronte a questa minaccia che l’esecutivo del PP sta realizzando giorno per giorno”.

Junqueras ha fatto appello ai partiti che non si sommano ai sostenitori del referendum ricordando che “il governo spagnolo sta mettendo a rischio tutti i fondamenti della nostra vita economica, istituzionale e civile. Tutti coloro che chiedono di non partecipare la referendum sono complici e collaboratori del governo del PP”.

L’alternativa per il vicepresidente catalano è “o referendum e partecipazione cittadina o Rajoy e governo del PP con marcia indietro su tutti i nostri diritti politici”.


16-09-2017   PUIGDEMONT: “SIAMO IN STATO D’ECCEZIONE NASCOSTO”

Il presidente della Generalitat Carles Puigdemont ha denunciato uno “stato d’eccezione nascosto” voluto dal Governo spagnolo. Nel corso di un incontro del Partit Demòcrata (PDeCAT) nel teatro di Badalona, il capo del Governo ha ricordato che la Guardia Civili ha già perquisito varie tipografie ed è entrata nelle redazioni di vari mezzi di comunicazione, oltre a sequestrare materiale elettorale e proibire eventi pubblici. Senza dimenticare la minaccia a 712 sindaci per collaborazione con il referendum.
“Per il Governo spagnolo la minaccia più grande sono le urne, non il terrorismo”, afferma Puigdemont.
Il presidente ha ricordato che le poste spagnole hanno “censurato” la distribuzione addirittura di una piccola pubblicazione di quartiere contenente un articolo sul referendum.

Il presidente in un evento del suo partito

Secondo Puigdemont lo stato non si azzarda a decretare ufficialmente lo stato d’eccezione perché già sta agendo in modo vergognoso tarpando diritti e libertà. “Lo Stato ha perso la bussola, ha perso il Nord, e sta per perdere il Nord-Est”, riferendosi ironicamente all’area geografica catalana.
Il presidente ha anche risposto con sarcasmo alle parole del magistrato generale dello Stato, José Manuel Maza, che ha affermato che migliaia di catalani sono presi in trappola dai partiti indipendentisti: “forse riformeranno il Codice Penale per far sì che il solo fatto di essere catalano comporti una denuncia garantita”.

Parole pesanti anche contro il PP: “Lo Stato è un transatlantico e il PP è un iceberg”.

Riguardo all’inizio della campagna elettorale ufficiale per il referendum Puigdemont assicura che non è iniziata bene bensì molto bene, “la gente non ha paura”. “Oggi siamo qui per questo evento, ieri abbiamo iniziato e domani continueremo nonostante tutte le minacce, le proibizioni e tutte le cose che stanno succedendo in queste ore”. Il presidente chiede a tutti di agire “normalmente, con civismo e pacifismo, senza cadere in provocazioni. Il primo ottobre non sbaglieremo, voteremo!”.


16-09-2017   LE POSTE SPAGNOLE NON CONSEGNANO RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONE OMNIUM CULTURAL 

La copertina della rivista non consegnata dalle poste spagnole

L’associazione culturale Omnium Cultural, tra i protagonisti del processo di disconnessione catalano e tra i più importanti promotori delle grandi mobilitazioni popolari che caratterizzano da molti anni la celebrazione della giornata di festa nazionale catalana dell’11 settembre, denuncia che le poste spagnole stanno sequestrando e non stanno recapitando agli abbonati una parte delle 60mila copie di settembre della loro rivista mensile.
La rivista porta in copertina la parola “democrazia” e il rimando ad uno speciale sulla campagna per il Sì corredato da un volto con la bocca tappata da un segno rosso per indicare censura e negazione del diritto di espressione. Sarebbero questi i motivi alla base del mancato recapito. Una parte delle copie è arrivata al destinatario ma la maggioranza sono scomparse mentre sarebbero dovute arrivare tra il 9 e l’11 settembre.



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